Libertà di coscienza e religione
I padri fondatori degli Stati Uniti, in fuga dalle inquisizioni religiose in patria, vollero che non ci fosse più alcuna intolleranza nel loro nuovo mondo ed escogitarono un ordine costituzionale che garantisse la libertà religiosa, esprimendo ferma opposizione al riconoscimento di una religione dominante. Nussbaum ripercorre qui le origini filosofiche e storiche della tradizione americana in tema di libertà di coscienza e di reciproco rispetto poiché la vede profondamente minacciata da due diversi nemici: da un lato la spinta, sotto varie forme e gradi, verso una sorta di religione di stato che obbligherebbe alla assimilazione le minoranze religiose; dall'altro una messe di movimenti antireligiosi che non accetta la manifestazione di fede in pubblico. In entrambi i casi vi sarebbe, secondo l'autrice, una "violazione dell'anima" poiché ogni essere che cerca un senso della vita dimostra di avere una coscienza e la coscienza è la fonte del valore intrinseco di ogni essere umano e della sua dignità. La diversità religiosa può suscitare paura, ma il corretto antidoto è il rinnovato impegno verso la lunga tradizione di libertà e rispetto, che ha giocato un ruolo formativo nelle istituzioni americane.