Alessandro Tedeschi Gran Maestro dell'esilio
La vicenda umana e politica di Alessandro Tedeschi consente di ripercorrere momenti salienti della storia della Massoneria italiana tra Otto e Novecento: dalla formazione giovanile all'iniziazione in una delle più antiche logge di Livorno; dagli esordi nella carriera universitaria alla decisione di emigrare in Argentina, dove Tedeschi sarà uno dei principali artefici dei processi di sviluppo della scienza e della pratica medica e insieme figura tra le più eminenti di quella numerosa colonia italiana di Buenos Aires sulla quale ancora forte si esercita l'influenza della tradizione massonica. Fino al momento in cui, con il trasferimento in Francia nel 1930 e l'elezione l'anno successivo a Gran maestro del Grande Oriente d'Italia in esilio, la vita di Tedeschi si identifica con la vicenda stessa della Massoneria italiana che, perseguitata in patria dal fascismo, si ricostituisce all'estero tra mille difficoltà. La ripresa dei collegamenti con le logge superstiti nei vari paesi d'emigrazione, il tentativo di mantenere i contatti con i nuclei clandestini operanti in Italia, l'impegno di lotta contro i totalitarismi avanzanti, nella ribadita fedeltà agli ideali di libertà, eguaglianza e fratellanza professati dalla Massoneria universale, sono i tratti caratterizzanti dell'operato di Tedeschi e del minuscolo ma determinato gruppo dirigente attorno a lui raccolto.
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