Il calabrone Italia. Ricerche e ragionamenti sulla peculiarità economica italiana
Lui stesso ama definirsi un "economista scomodo", perché ha sempre prestato attenzione critica alla genesi e alla verifica dei concetti economici, al rapporto che intercorre tra le costruzioni teoriche e i fatti empirici, spesso insoddisfatto dei formalismi. L'interesse storico di Becattini si intreccia con quello teorico e con la ricerca empirica in modo così intenso da mettere in discussione le consuete distinzioni disciplinari. E' il caso del tema dei "distretti industriali", cui la sua fama è più direttamente legata, tema che ha creato una prospettiva nuova di lettura dei fenomeni dello sviluppo economico, ponendo al centro aspetti che la visione tradizionale, prigioniera dell'idea dell'inevitabile avanzamento del gigantismo industriale, lasciava in ombra. Anche nell'attuale dibattito sui dilemmi connessi ai segni del declino economico dell'Italia, Becattini si pone in modo non omogeneo rispetto al pensiero dominante. Naturalmente non nega la scarsa crescita, la scarsa produttività, il deterioramento dei salari reali, la riduzione della competitività, ma avanza un dubbio. Al fenomeno della contrazione industriale non si sta forse associando una profonda trasformazione in senso distrettuale del tessuto produttivo italiano?
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