Estetica della pittura
Come si pensa quando si pensa? E con che cosa? Fin dalle sue origini, la filosofia ha sempre risposto: si pensa ragionando con i concetti, e con l'anima che guarda alle idee. E un insegnamento di Platone, che infatti vuole allontanare dalla sua città ideale gli amici delle immagini, i pittori, produttori di apparenze. Ma da quel primo esilio la pittura non ha cessato di interrogare la filosofia, opponendo alla visione disincarnata delle idee praticata dall'occhio dello spirito la visione concreta di linee e colori, praticata dall'occhio del corpo: un pungolo costante, che contenderà per secoli al pensiero il primato dell'autentico vedere e di un diverso pensare. Questo libro racconta la storia di quell'interrogazione, e le risposte che via via i filosofi hanno cercato nelle loro estetiche, individuando i problemi fondamentali che, dall'antichità ai giorni nostri, sempre di nuovo vengono riproposti: imitazione ed espressione, disegno e colore, forma e contenuto, figurazione e astrazione. Fino al Novecento: quando la riabilitazione del corpo e dell'immagine ha rimesso tutto in discussione, e i filosofi hanno trovato nei pittori un tempo esiliati una nuova casa per il loro pensiero.
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