Ontem. L'elegia del Brasile
Sebbene la tradizione accrediti a Jean Cousin, capitano marittimo di Dieppe, la scoperta del Brasile nel 1488, è il portoghese Alvarez Cabral che, il 25 aprile 1500, raggiunge la baia di Porto Seguro e successivamente si addentra in quella che denomina Terra de S. Cruz. La visione elegiaca di un paese dalle dimensioni continentali si coniuga con la congestione istituzionale, preludio della disamina positivistica e liberale, che dall'Europa si espande nell'area americana, nell'intento di coinvolgerla ai sommovimenti ideologici del cosiddetto secolo breve. Il processo di trasformazione dell'economia agro-pecuaria nell'economia industriale si esplica con una serie di accorgimenti strutturali, che conferiscono un particolare rilievo alla configurazione plurietnica e monolinguistica del paese. Il Brasile, responsabile peraltro delle sorti ecologiche del pianeta, affronta le sfide della modernità idealmente armonizzando l'Africa, l'Europa e l'Oriente.
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