Eguaglianza e diversità culturali e religiose. Un percorso costituzionale
Il rispetto della diversità, sancito nel "Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa", è il nome nuovo e attuale del principio di eguaglianza dei cittadini. Che però viene minato alla base dalla tendenza di religioni e culture, come l'Islam ma non solo, a trasformarsi in identità fisse, impermeabili al diritto comune. Nell'illusione di tamponare la vulnerabilità delle culture e delle religioni il multiculturalismo radicale vorrebbe affidarne le controversie a sistemi giuridici sostitutivi o derogatori di quello comune. Laddove, invece, occorre stabilire una linea di demarcazione tra i fondamenti costituzionali non negoziabili e le pratiche religiose e culturali prescritte dai gruppi. Questo libro mette alla prova dei diritti alcuni temi cruciali: dalle radici cristiane ai simboli religiosi, dalla separazione alla sussidiarietà tra comunità cultural-religiose e poteri pubblici. E propone la laicità, reinterpretata in senso pluralista ed inclusivo, come 'norma di riconoscimento' nello stato costituzionale di diritto. Per garantire le differenze senza che ne soffra la tutela dei diritti fondamentali contro ogni maggioranza: soprattutto, la dignità della persona umana e la sua libertà di coscienza.
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