Geografia celeste dei duchi di Savoia. Religione, devozioni e sacralità in uno Stato di età moderna (secoli XVI-XVII)
Nell'Europa d'antico regime la religione fu una delle componenti essenziali del processo di formazione e di consolidamento del cosiddetto Stato moderno. Anche nel ducato di Savoia, fra il XVI e il XVII secolo, la dimensione religiosa assunse un ruolo determinante per il rafforzamento del centralismo assolutista e l'affermazione del prestigio dinastico, fuori e dentro i confini del principato. Nel secolo che vide confermarsi la "vocazione italiana" dei Savoia e il loro autorevole ingresso - mediato dalla politica militare e, soprattutto, da quella matrimoniale - sulla scena internazionale, culti, devozioni, spazi sacri e uomini pii legati alla dinastia divennero pilastri di una duplice strategia: da un lato, confermare l'autorità sabauda su tutte le terre del ducato, specialmente su quelle più restie ad accettare il centralismo imposto da Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I; dall'altro entrare in contatto (e dunque in competizione) con le altre casate europee, che ormai da secoli avevano imparato a trattare la religione non solo come 'instrumentum regni', ma anche come 'modus vivendi et operandi'.
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