I vecchi, la città e la medicina
Viviamo in un'epoca che pare incapace di offrire agli anziani uno scenario sereno. Eppure i vecchi, in quanto categoria debole, sentono più di altri il peso di ciò che avviene attorno a loro: e più di altri avrebbero bisogno di un modello di vita il più possibile positivo, non solo dal punto di vista medico-scientifico. E' vero infatti che la medicina può aiutare chi invecchia a vivere più a lungo, e tutelarne il più possibile la salute. Ma il loro benessere non può prescindere da un sistema sociale che riesca a farli sentire seguiti e protetti non solo dagli "addetti ai lavori", ma anche dal mondo che li circonda: nella città in cui vivono, all'ospedale, in tutte le situazioni in cui si rendono necessarie espressioni di aiuto. In questo volume Marco Trabucchi, gerontologo e geriatra, descrive le difficoltà di chi, dopo avere sperimentato il successo dei nuovi ritrovamenti della medicina, si trova a dover constatare che la scienza da sola non è sufficiente a garantire il benessere: è necessario creare un circolo virtuoso in cui l'anziano sia oggetto di una attenzione generale, con il concorso del progresso scientifico e dell'organizzazione sociale, insomma con il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutti. Il libro non è quindi un manuale di geriatria o di gerontologia, ma uno studio che vuole offrire spunti affinché il lettore - qualunque sia il suo legame col mondo dell'anziano - possa ripensare in modo costruttivo il proprio atteggiamento nei confronti di una categoria fragile.
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