I caratteri dell'età contemporanea
Chiedersi che cosa sia l'età contemporanea è qualcosa di più che affrontare un problema storiografico: equivale ad interrogarsi sul significato profondo di trasformazioni radicali, che ci riguardano in prima persona, e di dinamiche le quali, pur avendo origine assai indietro nel tempo, condizionano ancora il presente. Sulla base di questa consapevolezza, nella sua personale, vigorosa e anche polemica esposizione Roberto Vivarelli ribadisce con forza che il mondo contemporaneo nasce in Europa e ha le sue radici nella civiltà cristiana; e che l'egemonia dell'Europa è stata resa possibile sia dalle sue acquisizioni di conoscenze pratiche sia, soprattutto, dalla qualità dei suoi valori, nel parallelo procedere di progresso materiale e progresso morale. Nel tracciare la parabola dell'età contemporanea, nella sua linea ascendente così come in quella discendente (con il drammatico riemergere nel Novecento di autentica barbarie), Vivarelli presta una particolare attenzione al versante spirituale, rispetto al quale il motore del progresso è colto in una chiara idea dell'uomo e della sua libertà, intesa come condizione di vita morale. Il graduale disgregarsi di questo quadro di valori è quanto, a suo avviso, della barbarie ha consentito il ritorno. Nell'ambigua situazione del presente, Vivarelli ritiene problematico trovare una via d'uscita, che richiederebbe il recupero della smarrita tradizione.
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