La religione nel mondo contemporaneo. Una prospettiva sociologica

La religione nel mondo contemporaneo. Una prospettiva sociologica

È troppo facile, se si vuole riflettere lucidamente sul senso dell'esperienza religiosa oggi, continuare ad affidarsi alle vecchie formule del "declino della religione" e della "secolarizzazione". Se è vero che nelle società post-industriali, post-capitaliste, post-comuniste, postmoderne processi di desacralizzazione sono attivi ovunque e che l'idea di immortalità e trascendenza si è atrofizzata, è anche vero che una domanda di sacro non cessa di levarsi con insistenza, soprattutto in contesti destabilizzati, rischiosi e precari. La globalizzazione porta con sé disuguaglianze sociali estreme e un individualismo foriero di anomia: ad essi la religione può offrire un potente rimedio. Interrogarsi sul rafforzamento dei fondamentalismi o sul successo dei movimenti pentecostali significa perciò - ed è quanto fa Aldridge - indagare il ruolo della religione come creatrice di reti sociali e fonte di significato. Nell'affrontare questioni controverse come i "lavaggi del cervello" connessi alle proposte religiose, la collocazione di certe sette - ad esempio Scientology - fra autenticità e impostura, i culti apocalittici, la spiritualità new age, i rapporti tra religione e consumo, il conflitto fra le confessioni, il libro apre una prospettiva sociologica aggiornata e non convenzionale sulla dimensione del religioso nel mondo contemporaneo.
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