Uomo, natura, mondo. Il problema antropologico in filosofia
Qual è l'origine, la natura, la destinazione dell'uomo? Qual è il suo posto nel mondo naturale e in quello storico, quale il significato delle molteplici forme biologiche e culturali che lo caratterizzano nei diversi tempi e luoghi entro i quali si presenta? Con lo sviluppo dell'antropologia moderna questi problemi si pongono con una forma e una pregnanza inedite. Riflettere sull'uomo non significa più conoscere se stessi, né parlare di Dio o dell'anima, ma confrontarsi con un essere problematicamente proteso tra determinatezza e libertà, tra 'natura' e 'mondo'. Il volume mostra come lo svolgersi di questa vicenda sia assai meno frammentario e discontinuo di quanto talora si presuma. Il problema antropologico, in tutta la sua complessità, si situa al centro di un vivace ed aspro dibattito che, dal fiorire dell'antropologia all'epoca di Herder e Kant, giunge, attraversando l'intero sviluppo del pensiero ottocentesco e in particolare le opere di Hegel, Marx, Darwin e Nietzsche, fino all''antropologia filosofica' e alla critica dell''antropologismo' da parte di autori come Husserl e Heidegger. Su questo sfondo tematico si comprendono anche taluni sviluppi novecenteschi e contemporanei: dalla querelle sull'umanesimo in filosofia e sullo statuto delle scienze umane fino al controverso dibattito relativo ai recenti progressi della biologia o al ruolo dell''antropologia filosofica' nel panorama attuale.
Momentaneamente non ordinabile