I mondi dell'arte
In una prospettiva fortemente antielitaria questo libro colloca al centro dell'attenzione non l'opera d'arte o l'artista, bensì quell'insieme di persone, risorse e vincoli che formano l'ambiente in cui prende vita la produzione artistica. Questa - si tratti di arti plastiche, musica, fotografia, cinema o letteratura - è un'attività eminentemente collettiva, una catena di cooperazione di cui l'artista è solo un anello. Nel suo lavoro egli, infatti, si rifà ad altri artisti del passato o della propria epoca, chiama in causa artigiani, tecnici, fabbricanti di materiali, collaboratori di vario tipo, intermediari che diffondono l'opera, critici che la discutono, pubblici contemporanei e futuri. Così concepita, l'opera si disvela nel processo della sua genesi materiale e cognitiva: un processo segnato da molteplici decisioni e interpretazioni che fanno del "mondo dell'arte", complessivamente inteso, il vero 'autore'. Concentrandosi sulle forme di organizzazione sociale, e non sull'estetica, Becker ha messo assieme la pittura rinascimentale e i fumetti, ha discusso con la stessa serietà di rock and roll e di Beethoven, di jazz, di colonne sonore hollywoodiane così come di arte popolare visionaria e dei disegni folk delle trapunte americane. Un libro che mette in discussione sia l'idea dell'arte come fenomeno creativo a sé, completamente altro rispetto alla vita ordinaria, sia la pigrizia intellettuale che ci fa guardare solo il capolavoro prestigioso e irripetibile, e non il fondamentale lavoro quotidiano che lo rende possibile.
Momentaneamente non ordinabile