La libertà d'espressione. Media, mercato, potere nella società dell'informazione
Nell'attuale società dell'informazione, a più media corrisponde più libertà ? Da sempre la libertà d'espressione è associata al mezzo che per eccellenza ne rende possibile l'esercizio (la stampa), al punto che le due libertà sono spesso sovrapposte e il contenitore' ha finito per avere le stesse tutele del 'contenuto'. Ma nel corso del tempo i canali di diffusione del pensiero si sono moltiplicati (radio, televisione, pubblicità , Internet, satellite) e l'informazione nel mondo odierno si è arricchita di funzioni inedite: da espressione della pubblica opinione ha via via assunto una crescente rilevanza economica. Sempre di più i soggetti collettivi (editori, società di produzione televisive, società di marketing, agenzie pubblicitarie) trattano oggi l'informazione con criteri di impresa e di mercato. La centralità strategica e le concrete modalità di diffusione che l'informazione ha assunto fanno sì che non sia più sufficiente concepirla soltanto come l'espressione di un diritto individuale: è necessario individuare nuove e distinte regole per chi crea idee, le assembla, le distribuisce, le consuma. Chi 'vende' informazioni - afferma l'autore - deve essere sottoposto alle medesime regole di chi 'vende' altri beni e la libertà individuale, al pari della libertà economica, va promossa da un maggior accesso alle fonti e alle reti di telecomunicazione, così come da maggiori investimenti pubblici per diffondere le reti, la banda larga e l'alfabetizzazione informatica.
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