Alessandro Passerin d'Entrèves pensatore europeo
Alessandro Passerin d'Entrèves (1902-1985) filosofo e storico del diritto è uno dei più importanti pensatori liberali italiani del XX secolo. Di antica famiglia valdostana, formatosi alla scuola torinese di Gioele Solari, come Bobbio e Firpo, non ebbe in vita i riconoscimenti che la singolarità del suo pensiero e l'integrità morale del suo agire gli avrebbero dovuto concedere. Atipico tra i liberali italiani per la sua familiarità con la cultura politico-giuridica anglosassone, in particolare quella di Richard Hooker, fu altrettanto singolare anche tra i liberali di Oxford e Chicago, per la sua vicinanza a San Tommaso, a Dante e al pensiero italiano tardomedievale. Non ritroso all'impegno civile, egli, alfiere della cultura francofona nella sua petite patrie valdostana, patì l'ostilità di molti suoi compatrioti per la decisa opposizione, quale primo prefetto nell'immediato dopoguerra, al processo di annessione della Valle d'Aosta alla Francia. Strenuo difensore del valore fondante della libertà individuale, fu, limitativamente, confinato nel novero degli storici del diritto naturale, mentre elaborava una compiuta teoria liberale ampiamente recepita all'estero e ricca di profonde implicazioni in numerosi ambiti culturali. Questo volume affronta la complessa e articolata figura di Alessandro Passerin d'Entrèves secondo i quattro filoni principali dell'attività dello studioso: la vicenda storico-politica con particolare riferimento alla Valle d'Aosta; la riflessione sul pensiero scolastico medievale; i rapporti con la teoria politica e giuridica; i legami con l'economia e gli economisti. Ne emerge dunque la figura di un pensatore di spessore europeo il cui contributo intellettuale si dimostra di grande attualità anche in relazione al dibattito politico ed economico attuale.
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