La città ferita. Memoria e comunicazione pubblica della strage di Bologna, 2 agosto 1980
Vi sono passati che non passano mai, memorie che dopo decenni sono ancora oggetto di conflitti, vere e proprie 'guerre' nei processi di rappresentazione del passato. Le tracce di queste battaglie si trovano nei simboli della memoria: da un orologio della stazione che viene rimesso in funzione a una lapide con troppi nomi da ricordare, da un autobus che non viene fatto più circolare ad uno squarcio nella stazione che non si lascia nemmeno guardare. Ogni 2 agosto, in quella piazza dove si radunano migliaia di cittadini, si legittima la versione di un passato che continua ad apparire controverso, ma al contempo, attraverso la sequenza di ufficialità e contestazioni, lì di fronte a quella stazione, si rinegozia ogni anno l'idea di stato che abbiamo in mente, si rifonda la possibilità stessa dell'ideale democratico. Analizzando, al di là del dolore privato, le pratiche sociali commemorative di uno dei momenti più atroci della storia italiana recente - la strage di Bologna del 2 agosto 1980 - il volume aiuta a comprendere come si costruisce la sfera pubblica, come si formano le diverse definizioni di democrazia che trovano espressione oggi nel nostro paese e, soprattutto, come si combatte la guerra quotidiana contro l'oblio e contro il terrorismo.
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