25 luglio 1943
Nel 1983, rompendo un silenzio durato quarant'anni, Dino Grandi decideva di esporre la sua verità sulla fine della dittatura mussoliniana, e lo faceva autorizzando infine la pubblicazione di questo libro che egli aveva scritto a ridosso ancora dei fatti, nel 1944, e aveva poi conservato inedito. Non era, la sua, una verità qualunque: questo memoriale viene infatti da colui che dopo essere stato per molti anni, tra Iealtà e disubbidienza, l'antagonista di Mussolini, fu l'artefice primo della sua fine. II 25 luglio 1943, che si chiude con il faccia a faccia tra il re e Mussolini e con il licenziamento e l'arresto del duce, si era infatti aperto, alla seduta del Gran Consiglio, con le diciannove firme che, approvando l'ordine del giorno proposto da Grandi, siglarono di fatto la sfiducia del supremo organo del fascismo a Mussolini. Qui dunque Grandi racconta il suo 25 luglio. Scritto in Portogallo mentre la guerra è ancora in corso, e quando già l'effimera 'republichina' fascista ha condannato a morte i traditori del Gran Consiglio, Grandi in testa, questo libro, puntigliosamente documentato ma insieme reso caldo da un'aperta e orgogliosa difesa della propria azione e della lealtà patriottica che la motivava, rimane la testimonianza più cospicua, autorevole e diretta su quell'evento e sulle settimane che lo precedettero e seguirono: poco più di un mese, fra luglio e settembre, che ha continuato a proiettare la sua ombra sui lunghi anni dell'Italia repubblicana. Curato e introdotto da Renzo De Felice, il libro è ripresentato ora con una nuova prefazione di Giuseppe Parlato.
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