Con lealtà di Re e con affetto di padre. Torino, 4 marzo 1848: la concessione dello Statuto albertino
Inverno 1848. Anche il tranquillo Piemonte è toccato dai venti rivoluzionari che imperversano un po' ovunque in Europa. Tra l'inizio di febbraio e i primi di marzo, il re Carlo Alberto si risolve di poca voglia a concedere una costituzione, che da lui prenderà il nome: ma, in accordo con i suoi consiglieri, vuole sia chiaro che si tratta di una 'graziosa' e paterna concessione monarchica e non di una conquista liberale. Nasce così lo Statuto albertino, una Carta costituzionale plasmata su modelli in quel momento all'apparenza già superati e che pure sarà destinata a sopravvivere quasi un secolo, trasformandosi da legge fondamentale del piccolo Regno di Sardegna in prima costituzione dello Stato unitario italiano, del quale diventerà un 'mito' fondante. Questo volume ripercorre il processo che porta alla nascita dello Statuto, ricostruendone le premesse, il valore simbolico e i principali sviluppi politico-istituzionali. Ne viene un quadro ampio, che invita a riconsiderare i luoghi comuni storiografici sedimentatisi nel tempo attorno a quell'atto di 'sollecitata spontaneità' compiuto a Torino da Carlo Alberto il 4 marzo 1848, senza dimenticare che esso si trova pur sempre all'origine della storia costituzionale italiana.