Suppliche e gravàmina. Politica, amministrazione, giustizia in Europa (secoli XIV-XVIII)
'Scrivere alle autorità', inviare petizioni e suppliche, è una pratica ancor oggi largamente diffusa poiché risponde all'esigenza di instaurare un rapporto immediato e diretto con chi esercita l'autorità. Questa forma di comunicazione, infatti, affonda le radici in concezioni del potere, in 'linguaggi politici' di lunga durata. La supplica è lo strumento attraverso cui, nei secoli di formazione dello Stato moderno, le comunità e i ceti contrattano e difendono gli spazi di autonomia, il rispetto di statuti e leggi, di consuetudini e di privilegi locali nei confronti di poteri e autorità centrali. Nello stesso modo, attraverso la 'via supplicationis', singoli e gruppi chiedono, e spesso ottengono, sussidi di povertà, esoneri o rinvii al pagamento di tasse, proroghe per l'esecuzione di leggi o regolamenti, condoni dalle pene del carcere o del bando, fino alla concessione della grazia per i delitti capitali. Gli atti dei seminari qui raccolti, frutto della collaborazione tra l'Istituto storico italo-germanico in Trento e l'Università di Berna, intendono indagare, partendo dalle suppliche, le forme differenziate di rapporti personali, politici, istituzionali tra governanti e governati nell'ambito delle istituzioni, dell'amministrazione, della giustizia.
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