Il diritto di morire bene

Il diritto di morire bene

Il riconoscimento di un 'diritto' dell'individuo a decidere il come e il quando della propria morte, una volta che le sofferenze di una malattia senza speranza di guarigione non gli consentano altro che il prolungamento di un'esistenza che egli non giudica più degna di essere vissuta, è considerato da molti un atto dovuto, tanto quanto il rispetto della libertà di ciascuno a disporre dei propri progetti e del proprio futuro. Il principio di autonomia della volontà e la realtà inaggirabile del dolore non giustificano tuttavia per altri la trasformazione del valore forte della responsabilità e della solidarietà in una legge che garantisca al malato che ne faccia richiesta l'intervento di un medico che ponga fine alla sua vita: anche a prescindere dalle motivazioni religiose sulla 'sacralità' di quest'ultima, infatti, resterebbero almeno i dubbi sulle modalità di accertamento di quella volontà e il timore che l'oggettività di quei dolori possa costituire il punto di partenza di una 'china scivolosa' dall'esito incerto. I contributi di questo volume, che raccoglie gli atti di un convegno organizzato con la Fondazione Luigi Einaudi, documentano l'ampiezza delle competenze coinvolte da un problema che è oggi di grande rilevanza per la sfera dell'etica pubblica oltre e forse prima che per quella del diritto e testimoniano le diverse sensibilità di un dibattito che deve restare aperto, mentre l'analisi delle soluzioni legislative e della giurisprudenza che si è andata consolidando in altri paesi consente di meglio collocare e discutere le proposte che sono sul tavolo anche in Italia.
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