Il mecenate, il filosofo e il gesuita. L'«Enciclopedia italiana», specchio della nazione

Il mecenate, il filosofo e il gesuita. L'«Enciclopedia italiana», specchio della nazione

L'industriale Giovanni Treccani, il filosofo Giovanni Gentile e il padre gesuita Pietro Tacchi Venturi sono i protagonisti di un'impresa senza precedenti nell'Italia del Novecento: la pubblicazione dell'"Enciclopedia italiana", fondata nel 1925 e realizzata in 36 volumi fra il 1929 e il 1937. Iniziativa privata che si vuole nazionale, l'"Enciclopedia" riscuote subito l'approvazione di Mussolini prima di ottenere, nel 1933, il sostegno diretto del regime fascista; non può quindi non riflettere il clima in cui è sorta: motivi politici spiegano il rifiuto di collaborare di Croce, Einaudi, Casati o Lombardo Radice. L'attenta ricostruzione dell'impresa, condotta su fonti inedite, e l'analisi dei contenuti mettono in luce più generali scelte culturali e politiche, figure e itinerari di intellettuali prestigiosi, rapporti tra Stato e Chiesa, vasti consensi e meno numerosi dissensi. Accanto all'apparato informativo dell'enciclopedia-biblioteca si articola il nucleo più omogeneo dell'enciclopedia-libro voluta da Gentile: con le voci dedicate alla politica, all'economia e alla storia, fra le quali spicca quella sul "Fascismo" firmata nel 1932 da Mussolini, l'opera paga un pedaggio pesante all'ideologia fascista, temperato solo, talvolta, dall'ampio spazio conquistato dalla cultura cattolica. Con la ristampa nel 1949 dell'edizione originaria l'Italia repubblicana la riceve infine in eredità.
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