Il lavoro senza mercato. Le prestazioni di lavoro nelle organizzazioni non profit
E' sotto gli occhi di tutti il ruolo sociale ed economico sempre più rilevante che il cosiddetto "terzo settore" ("non privato, non pubblico") svolge nella odierna società. In particolare, una delle questioni che comincia a porsi con più urgenza riguarda la posizione - i diritti, i doveri, le garanzie sotto il profilo giuridico - delle persone che prestano il proprio lavoro nel settore non profit. Nel quadro di una rigorosa analisi del rapporto di lavoro subordinato e delle caratteristiche giuridiche dell'ente non profit, l'autore esamina la legislazione sul volontariato e sulle cooperative sociali, e giunge a distinguere la figura dei "volontario", - "cittadino attivo" che per fini ideali svolge un lavoro utile alla collettività, sulla base di un rapporto associativo con l'organizzazione non profit - dal vero e proprio lavoratore subordinato, contrattualmente al servizio di quel tipo di ente. E osservando che non esistono ragioni, in punto di diritto, perché il dipendente dell'organizzazione non profit sia da ritenersi un lavoratore a titolo gratuito o quasi (altro è la finalità dell'ente, altro è un'obiettiva prestazione di lavoro subordinato), individua le garanzie e i diritti che - con i doveri - a quel lavoratore spettano: non diversi da quelli di ogni altro soggetto dipendente dalle ordinarie strutture, private o pubbliche che siano.
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