Un'esperienza di promozione di imprese: la SPI. Le funzioni della SPI dell'IRI tra «crisi» e «sviluppo»
Sono ormai vari anni che in Italia si sta vivendo un faticoso processo di unificazione e di fusione di alcuni degli strumenti di 'promozione dello sviluppo', quali da tempo operanti per le aree depresse del Paese, e particolarmente per il Sud. Sul finire del 1998 il governo italiano decise di costituire "Sviluppo Italia", una S.p.a. in cui sono confluite varie istituzioni a diverso titolo attive o nel sistema delle Partecipazioni Statali, o in quello del cosiddetto 'intervento straordinario nel Mezzogiorno' (le cui sedi politiche erano state di fatto soppresse entrambe nei primi anni '90). Le difficoltà del processo di fusione di strumenti aventi vocazioni specifiche e storie diverse, e gli incerti giudizi ed i successivi pensamenti sugli obiettivi stessi e sui risultati della nuova struttura, hanno indotto la SVIMEZ - che dello sviluppo industriale del Mezzogiorno da oltre mezzo secolo si dà carico con rigore - a riflettere sull'esperienza della SPI - già facente capo all'IRI e alle PP.SS. - una delle Società coinvolte nel necessario ma non facile riordino, che negli anni '80 e '90 si era trovata ad affrontare sia problemi nati da crisi settoriali quale quella della siderurgia nazionale, sia problemi di promozione e accompagnamento di nuove imprese specie nelle aree 'deboli' del Mezzogiorno, sperimentando un 'know how' - fatto di numerosi BIC-CISI, ma anche di una loro 'rete' - che occorrerebbe non disperdere.
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