Paesaggi della paura. Vita e natura nel Medioevo
"Paesaggi della paura" raccoglie in un unico volume quattro fortunati saggi: "L'alba del Medioevo", "Quando il cielo s'oscura", "La pietra viva" e "Solitudo carnalis". In essi Fumagalli introduce il lettore nell'universo mentale del Medioevo, facendolo emergere dall'incrocio e dall'interpretazione di una ricchissima ed eterogenea serie di dati, dalle vite dei santi alle risultanze della storia agraria: un metodo che si accoppia a una indubbia capacità di rappresentare e trasmettere le emozioni, i sentimenti, le ossessioni di quella lontana umanità. Dalle sue pagine emergono così le credenze, i valori, i comportamenti collettivi che definiscono il complessivo atteggiarsi dell'uomo nei confronti del mondo naturale, del soprannaturale, del proprio stesso corpo. E' un'umanità, quella evocata da Fumagalli, assediata da una natura ostile, irta di pericoli certi e immaginari, perduta in un labirinto 'gotico' di sofferenze e terrori, macerata nelle penitenze; eppure, insieme, è l'umanità che caparbiamente resiste agli urti delle calamità e dei barbari, che conquista nuovi spazi all'agricoltura, che ridà vita alle città decadute, l'umanità che con un lavorio secolare torna a imporre la propria regola su quella natura che, nel naufragio drammatico dell'età antica, pareva destinata a sommergere la civiltà stessa dell'uomo.
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