Secondo rapporto sull'integrazione degli immigrati in Italia
Nel secondo rapporto della Commissione per l'integrazione troviamo una rilevazione aggiornata della condizione degli immigrati rispetto all'abitazione, alla sanità, all'istruzione, alla partecipazione politica e, per la prima volta, un modello sistematico di rilevazione dell'integrazione. Il rapporto contiene anche 7 capitoli monografici di approfondimento. Due di essi sono dedicati all'analisi di importanti aspetti dell'integrazione: da una parte, la famiglia immigrata e il lavoro. Uno è dedicato ad un caso estremo di integrazione mancata: quello dei Rom e Sinti. Altri capitoli riguardano due temi caldi dell'immigrazione: la sicurezza e l'Islam in Italia. Infine si affrontano due temi duri: quello della tratta, del contrabbando di esseri umani a scopo di sfruttamento e quello della discriminazione. Dal rapporto emerge che l'intervento pubblico italiano è stato efficace quando ha saputo essere coerente. Nell'insieme il bilancio sull'integrazione è misto: esistono ancora forti disagi nella condizione degli immigrati, ma si vedono anche passi avanti importanti, specie nel lavoro. Aumentano le tensioni, ci sono campagne di intolleranza, ma gli italiani restano tolleranti; cresce però il timore per le componenti criminali. Inoltre gli italiani sanno che gli immigrati servono, eppure pensano che siano troppi. Più in generale, il rapporto rileva che in Italia, come e più che altrove, l'integrazione si accompagna sia ad atteggiamenti contraddittori da parte dell'opinione pubblica, sia a comportamenti poco meditati da parte di settori delle élite politiche e intellettuali.
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