Il pane quotidiano. Ideologia e congiuntura nella Russia sovietica (1917-1921)
Subito dopo la Rivoluzione d'Ottobre prevalse nel gruppo dirigente della Russia sovietica la convinzione di poter dare forma comunista alla società e alla sua organizzazione economica senza passare per un periodo di transizione. Con la guerra civile, il governo dei commissari del popolo adottò cosi un complesso di misure militari cui sarà dato, in seguito, il nome di comunismo di guerra. Tra il 1918 e il 1921 le iniziative del bolscevichi apparvero come una sequenza ininterrotta di pratiche ideologiche, di per se stesse non dettate dalla logica produttiva o distributiva del conflitto né imposte dall'obbligo militare a burocratizzare e disciplinare le risorse dell'intera società. Questo volume riesamina l'intreccio tra congiuntura e ideologia nel quadro dell'entusiasmo teorico per l'idea del piano e della concezione socialista della modernità, che vede la produzione e distribuzione delle merci nelle mani dello stato come il punto più alto raggiunto dalla razionalizzazione economica e sociale dell'Occidente. Il libro, mentre dà conto delle sperimentazioni condotte durante il comunismo di guerra, mette in rilievo le critiche cui esse vennero sottoposte da chi temeva gli effetti d'una rivoluzione nata dalla guerra.
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