Enrico Mattei
L'Italia del 1945 era in condizioni talmente disastrate da far supporre una sua dipendenza economica forse irreversibile. In una situazione che appariva forse irreversibile. In una situazione che appariva senza prospettive entrò in scena Enrico Mattei, nominato dal Cln il 28 aprile 1945 commissario straordinario per l'Agip. Come buona parte degli italiani della sua generazione, Mattei aveva sofferto la condizione d'inferiorità dell'Italia fascista per la mancanza di petrolio, e aspirava quindi a dotare l'Italia di una ricchezza fondamentale per il suo sviluppo e per la sua indipendenza. Ex capo dei partigiani cattolici, nel giro di 15 anni mise in piedi l'Eni e la Snam, non solo conquistando l'approvvigionamento diretto alle fonti di energia ma facendo dell'Italia una delle maggiori fornitrici mondiali di manufatti e know-how per l'industria petrolifera. Fece tutto questo con molta spregiudicatezza sia nei confronti dei concorrenti esteri sia nei confronti della politica interna italiana. Spregiudicatezza che forse gli fu fatale il 27 ottobre 1962, quando l'aereo che lo portava da Catania a Milano esplose in volo.
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