Nel nome della razza. Il razzismo nella storia d'Italia 1870-1945
Accreditata da una parte della storiografia, la mitologia assolutoria che nega la presenza del razzismo nella storia italiana conserva intatta la propria influenza. Questo mito storiografico narra di un processo di formazione dello Stato nazionale immune dalla etnicizzazione della cittadinanza e racconta di una esperienza coloniale eccezionalmente mite, e pertanto non bisognosa di legittimazione razzista.Indagando i molteplici campi interessati dalla "invenzione delle razze", questo libro fornisce solidi argomenti per confutare tale vulgata autoassolutoria e per sottoporre a una radicale revisione la concezione tradizionale del razzismo, incapace di comprendere l'intera fenomenologia della stereotipizzazione razzista. Esso documenta come, sin dal tempo della formazione dello Stato unitario, anche la storia d'Italia abbia annoverato, tra le sue componenti essenziali, ideologie e pratiche razziste nei confronti dei nemici interni, dei nemici esterni e, finalmente, nei riguardi degli ebrei, sintesi di tutte queste dimensioni: nemici al tempo stesso esterni e interni; incarnazioni della modernità e di un passato intramontabile; nazione straniera e cosmopolita; alfieri del socialismo e della plutocrazia.
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