Heidegger e Aristotele: la potenza e l'atto
Le analisi svolte in queto lavoro potranno a qualcuno sembrare parziali; e in effetti in un certo senso lo sono, giacchè trascurano molti aspetti sia del pensiero heideggeriano sia di quello aristotelico. potrà inoltre sembrare che venga qui proposto uno Heidegger troppo aristotelico e un Aristotele troppo heideggeriano. Le motivazioni di questo giudizio risulteranno evidenti a chi abbia la pazienza di leggere il presente lavoro per intero. In linea generale si può ora sottolineare che il concetto di possibilità esistenziale-ontologica, così come è delineato in "Sei und Zeit", ossia come concetto né modale né logico, è una derivazione diretta del primo significato della 'dynamis' aristotelica e di quella che in ambito scolastico è stata chiamata la 'potentia subiectiva' e che Heidegger rielabora, su basi leibinziane, mediante il concetto di 'vis activa'.
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