Da Potsdam a Mosca. Tappe di una strada sbagliata
Se "Prigioniera di Stalin e Hitler" (Il Mulino 1994) descriveva l'impressionante viaggio, tra il '38 e il '45, di Margarete Buber-Neumann 'nell'universo concentrazionario' del Novecento, questo volume ne ricostruisce la vita precedente: "Da Potsdam a Mosca" viene così a completare quella che è indubbiamente una delle testimonianze più alte e drammatiche sull'età dei totalitarismi. L'autrice racconta la precoce ribellione al rigido ambiente prussiano di Potsdam e l'impegno degli anni giovanili, che nel 1926 sfocia nell'adesione al Partito comunista tedesco: compagna di uno dei leader del partito tedesco, Heinz Neumann, Margarete diventa una "rivoluzionaria di professione". Berlino, Mosca, la Spagna, Zurigo, Parigi e ancora Mosca sono le tappe della vita avventurosa e randagia dei due, che si intreccia con le vicende di quella sorta di "jet-set" della rivoluzione che correva allora l'Europa, da Zinovev a Bucharin, da Willy Munzenberg (cognato della Buber - Neumann) ad Arthur Koestler. Un libro che è una vivida fotografia di un mondo insieme vittima e carnefice, perseguitato e persecutore, nella fredda stagione del totalitarismo.
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