Le istituzioni della globalizzazione. Diritto e diritti nella società transnazionale
In una ricerca di grande interesse per il giurista e per il sociologo, gli effetti della globalizzazione economica sui sistemi giuridici. Molto si è scritto e si va scrivendo sulla globalizzazione, ma questo volume merita un posto a sé per la novità dell'oggetto di indagine: la Ferrarese, studiosa di sociologia del diritto, muove infatti dalla realtà economica della globalizzazione (fenomeno sin qui largamente trascurato dai giuristi) per esplorare a fondo gli effetti che essa produce sui sistemi giuridici. E osserva che nella società a economia globale - in cui i mercati non conoscono confini - l'economia 'trascina con sé' le istituzioni e il diritto, influendo su di essi con un'intensità in precedenza sconosciuta. "I venti del capitalismo", "nel cui DNA la tendenza espansiva della globalizzazione è inscritta", incidono sulla formazione delle norme giuridiche e sull'assetto delle istituzioni in misura tale da far parlare l'autrice di "economia senza limiti e stati a potere limitato". Sulla base di un'accreditata definizione della globalizzazione come processo di trasferimento di poteri dagli stati ai mercati, si sottolinea come gli stati siano condotti dalla forza delle cose ad adattare le proprie istituzioni e le proprie normative alle logiche e alle esigenze dei mercati. Così, da un lato si avrà una omologazione del 'diritto' che stempera le antiche differenze fra i sistemi nazionali. E dall'altro - poiché i mercati sono in continua evoluzione - una mutevolezza dei modelli giuridici, dei 'diritti', senza precedenti nel passato. Una simile osservazione - più facilmente accettata dal pragmatico giurista angloamericano - non può non porre in crisi i giuristi della vecchia Europa continentale, che nel loro intimo non hanno mai abbandonato il dogma della sovranità dello stato come fonte prima ed esclusiva del diritto.
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