Era il secolo del Lavoro
Il lavoro, che è stato il grande protagonista del '900, sta oggi diventando un'altra cosa. Tecnologie sempre più flessibili, imprese sempre più snelle e reti sempre più fitte trasformano il modo di produrre e di consumare, lasciandosi alle spalle il taylor-fordismo. All'orizzonte non c'è la fine del lavoro, che anzi si diffonde e si disperde ovunque diversificandosi: nei rapporti d'impiego, nei sistemi di orario, nelle modalità e nei luoghi stessi della prestazione. In altre parole, dal lavoro si passa ai "lavori". Il volume, qui presentato in una nuova edizione, ricostruisce da un lato la storia di questa grande mutazione e dei suoi protagonisti, in un confronto serrato tra capitalismo americano, europeo e asiatico; dall'altro guarda al futuro e ai suoi interrogativi. I contenuti del lavoro migliorano ma molti temono che le tutele del lavoro peggiorino. I cambiamenti recano con se nuove aspettative ma anche nuove ansie, perché in Europa l'occupazione stenta a crescere e i costi del welfare sono sempre più onerosi. Dovremo allora lavorare di meno, o di più? Dovremo cambiare il nostro modello sociale, o sapremo riformarlo?
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