Il pensiero politico medievale
Al centro della riflessione filosofico-politica medievale è il problema della leggittimazione divina del potere temporale. Caduto l'impero romano, l'eredità degli antichi trovò interpretazioni differenti: se in Oriente la figura dell'imperatore incarnò la perfetta coincidenza di spirituale e politico, in Occidente, con l'affermarsi del potere papale da un lato, e di quello imperiale dall'altro, le strade della religione e della politica cominciarono a divergere. Questo volume ripercorre l'evolversi del pensiero politico medievale, visto anche in riferimento alla sfera culturale islamica. Il lavoro interpretativo sui testi degli antichi da parte dei padri della Chiesa, la ripresa della filosofia di Aristotele con San Tommaso e le prime, consapevoli elaborazioni di "scienza politica" avvennero nel contesto della lotta per le investiture e portarono, nel XIII secolo, alla formulazione di nuove teorie politiche. Furono proprio tali concezioni che, non guardando più al potere divino del sovrano, ma al concetto di "civis", animarono l'Umanesimo e contribuirono alla nascita del pensiero politico moderno.
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