In difesa del Risorgimento
Le ragioni e la validità dell'unità d'Italia portata a compimento nell'Ottocento con il Risorgimento non cessano di essere oggetto di discussione politica. I problemi connessi alla scelta di una forma di stato accentrato, le difficoltà incontrate dal consolidamento del regno sabaudo, i motivi di disunità tuttora sussistenti fanno sorgere legittimi dubbi sulle scelte operate nel 1861 e confermate nei decenni successivi. Si può parlare dunque del Risorgimento come di un'operazione sbagliata? Muovendo da tale interrogativo, il volume ripercorre le fasi salienti del processo di unificazione nazionale: l'età della rivoluzione francese e di Napoleone, allorché prende corpo la speranza di dare all'Italia un governo unitario; la Restaurazione, che subito viene a frustrare quella speranza; gli anni Quaranta, che vedono fallire l'unificazione federale dei vecchi stati mentre si apre la via rivoluzionaria e insurrezionale; infine, gli anni Cinquanta, con l'ascesa dei Savoia alla guida del movimento nazionale. Si trattò dunque di una 'unificazione artigianale', non meditata, piena di difetti ma reale e, forse, l'unica possibile. Del processo così ricostruito l'autore coglie le possibili analogie con il presente - con gli entusiasmi, le riserve e le resistenze che segnano il cammino degli stati nazionali verso l'Europa unita - nella convinzione che riflettere sul passato valga a fornire importanti chiavi di lettura per la comprensione delle esperienze a noi contemporanee.
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