Fuori gioco. Sport, controsport, supersport
Demistificare lo sport sommariamente, tramutarlo in una sorta di felice assenza, di vacanza forzata, di festa rovinata, è certamente la bizzarria principale di questo libro. Ma anche irridere e oltraggiare l'agonismo angoscioso, la sofferenza fine a se stessa, il dolore fisico, le inutili autoflagellazioni, l'isteria contagiosa, è impresa meritoria che si giustifica da sé. Del resto quello che maggiormente desidera chi si dedica allo sport (tra un delirio di onnipotenza e l'altro) è una forza esclusiva ed assoluta, estrema: non desidera altro che questo, non esiste al mondo null'altro che questo per lui.Tra le fandonie qui riportate e il gol decisivo che fa sobbalzare interi stadi di sportivi da salotto la distanza è risibile e comunque mai tanto elusiva da sembrare irrimediabile.
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