Anatomia di un massacro. Controversia sopra una strage tedesca
Guardistallo, provincia di Pisa, 29 giugno 1944: una banda partigiana si scontra con una pattuglia di tedeschi in ritirata. Per rappresaglia una cinquantina di civili, oltre a molti partigiani, vengono passati per le armi. La vita del piccolo paese ne è sconvolta, e la responsabilità dell'accaduto è attribuita, da una parte degli abitanti, ai partigiani, accusati d'imprudenza e vigliaccheria. Una memoria controversa che si oppone all'epica resistenziale, assurta a memoria ufficiale della Repubblica antifascista. Cinquant'anni dopo il paese si rivolge allo storico, affinché scopra come sono andate davvero le cose quel lontano 29 giugno, e a chi la colpa debba essere attribuita. La risposta a tale domanda di 'verità ' è contenuta in questo volume che, dopo un'approfondita analisi dei fatti, si chiude su una sentenza. Nel delineare il contesto storico nel quale collocare gli avvenimenti, questa ricerca rigorosa affronta anche lo spinoso tema delle responsabilità individuali, per poi interrogarsi sul significato delle contrastanti memorie di quel periodo, che sempre più esigono di essere ascoltate e interpretate.
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