Tutta un'altra storia. Frammenti di giornalismo antico e medioevale
Conosciamo i luoghi comuni, i tic, le abitudini e le tipologie del giornalismo: l'articolo scandalistico, la lettera ruffiana e pedante al direttore, l'elzeviro in punta di penna, l'invettiva travestita da informazione, gli eccessi granguignoleschi del cronista d'assalto. D'altronde "meglio fare il gioralista che lavorare" - è la battuta che circola nell'ambiente. Ma sono davvero caratteristiche solo di oggi o anche di ieri? Historicus (dietro il quale si nasconde un grande nome) ha provato a immaginarsi gli esordi storici della professione, intravedendovi gli stessi luoghi comuni. E la parodia storiografica ci mette davanti, volta a volta, a reporter greci che, in prima linea, commentano l'andamento della guerra contro Troia, alle clamorose confessioni di un sofista pentito, all'ennesima inchiesta sul crollo dell'impero romano d'occidente, alla folla di candidati per il concorso per tre posti di amanuense, agli inquietanti interrogativi sull'evirazione di Abelardo, al fiasco (in termini di audience) della Crociata n.3 ecc. Il volume si chiude con uno straordinario documento giornalistico scritto a Gubbio nel 1208, intitolato "Parla coi lupi!" e relativo a uno spettacolare episodio di cui fu protagonista un umile fraticello di Assisi. D'altrode si sa: il paranormale vende sempre bene.
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