Tutte le strade conducono a Roma
Davvero, come ha scritto l'autore di questo libro, "lo spirito ha soffiato" negli anni dell'una e dell'altra parte hanno vissuto allora su un piano più alto, là dove si era o si poteva credere di essere nel moto della Storia, artefici e protagonisti, dove i valori e le scelte di ognuno potevano richiedere e richiedevano la testimonianza estrema della morte. Letto a mezzo secolo di distanza da quando fu scritto, questo libro di Valiani - che va ormai annoverato tra i maggiori testi sulla Resistenza italiana - appare anzitutto come il resoconto di un'indimenticabile pienezza esistenziale, personale e collettiva. E la Resistenza come 'situazione fluida' in cui si liberano le energie e si può dar forma al futuro, un tempo di peripezie avventurose ma anche di discussioni accanite, di progetti. Antifascista 'professionale', Valiani è pienamente consapevole del carattere ideologico della guerra in atto, sa che la posta in gioco è politica e che la Resistenza è anche, in qualche misura, una rivoluzione e una guerra civile di cui occorre saper accettare la spietatezza. Tra memoria personale e riflessione storica, il suo libro risulta dunque uno dei punti alti nell'autocoscienza di una generazione che ha trovato nella lotta di liberazione il proprio battesimo e ha gettato le basi della nuova identità politica del Paese.