Postfascisti? Dal Movimento Sociale Italiano ad Alleanza Nazionale
Come è giunto il partito storico dell'estrema destra italiana, il Msi, alla recente trasformazione in Alleanza nazionale? Quali sono stati i temi portanti dei dibattito interno? Quanto pesa ancora l'eredità, sempre orgogliosamente rivendicata, del fascismo? Vi sono segni di mutamento nella cultura politica di quelli che oggi si definiscono postfascisti? Ignazi avanza ipotesi sul futuro della nuova formazione politica scandagliando nel passato missino, caratterizzato dalla costante contrapposizione tra le due anime del partito-movimento e del partito-regime. Attraversato, soprattutto nei giovani, dal demone dello scontro fisico e da una concezione eroica della militanza politica, il Msi ha oscillato tra un rapporto di collaborazione con le altre forze politiche e un orgoglioso isolamento contro tutti. Si trattava comunque di un partito fortemente strutturato, diffuso su tutto il territorio nazionale, con centinaia di migliaia di iscritti e una rete di associazioni parallele e fiancheggiatrici. L'analisi approda quindi all'oggi e alle ragioni del successo elettorale di Alleanza nazionale, cui concorrono fattori congiunturali e di più lungo periodo, in uno scenario politico radicalmente modificato dal nuovo sistema maggioritario, dalla caduta verticale della Dc e dall'entrata in campo di Berlusconi. Il nuovo partito non potrà non avere - sostiene l'autore - i caratteri ereditari lasciati in dotazione dal Msi. Per modificarli saranno necessari dolorosi strappi alla tradizione.
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