Byron in Italia

Byron in Italia

A Peter Quennell si deve l'aver portato a perfezione l'arte tutta britannica della biografia letteraria: una riuscita miscela di documentazione puntuale, analisi psicologica e piacere narrativo. Questo "Byron in Italia" ne è un felice esempio. Se per molti scrittori la vita conta poco e si può persino ignorare, per Byron essa fa corpo con l'opera e contribuisce in larga misura al mito. Per il grande romantico la poesia non è che uno dei momenti di un più vasto e suggestivo continente poetico, costituito appunto dalla vicenda biografica. Abbandonata l'Inghilterra per fuggire lo scandalo connesso al fallimento del suo matrimonio, Lord Byron (1788-1824) arriva in Italia nel 1816 e vi rimane sino al 1823, allorché decide di andare a combattere in Grecia, dove troverà la morte. A caratterizzare questi anni sono gli incontri milanesi con Stendhal e i letterati rimantici del 'Conciliatore', le dissolutezze veneziane, i lunghi mesi trascorsi a Ravenna e divisi tra la stesura del "Don Giovanni" e il legame intimo con Teresa Guiccioli, i contatti con l'ambiente liberale e carbonaro, il tormentato rapporto di amicizia con Shelley, altro poeta inglese inglese che come Byron aveva scelto di vivere in Italia.
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