Lettere a Marta. Ricordi e riflessioni
Alla politica Antonio Giolitti era destinato, in un certo senso, per tradizione familiare; e in casa senza dubbio apprese lo stile di una politica intesa come servizio al Paese, impegno perseverante, dovere.Ma l'incontro vero con l'azione politica fu per lui, come per molti della sua generazione, l'opposizione al fascismo e la scoperta di quello che ne pareva l'antidoto più radicale, il comunismo. A quella scelta originaria compiuta oltre mezzo secolo fa è seguita una vita spesa ininterrottamente nella professione della politica. Ora con questo libro Giolitti ci offre un bilancio di tale sua esperienza: un'autobiografia sì, ma non finalizzzata all'esibizione di sè, al rimemorare gratuito, quanto piuttosto ad estrarre una lezione utile per il presente dalle cose che si sono vissute; un libro che non accarezza il passato ma lo interroga e lo usa; quello che Giolitti scrive per la nipote e per noi è un inatteso elogio della politica, la rivendicazione della dignità di questa 'professione'così spesso ridotta a mera occupazione del potere, e che invece, trova il suo onore, la sua moralità, nell'essere al servizio di valori che hanno il nome di libertà, giustizia, solidarietà; per dirla con parole desuete, nell'operare il bene: quel bene che, diceva Machiavelli, è compito dell'"uomo buono" trasmetere a chi verrà dopo di lui.
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