Il presente della poesia 1960-1990
Perduto il senso del futuro, nel consumo frenetico del presente, sembra finito il tempo dell'interrogarsi sul destino della poesia. Eppure tre decenni di dibattiti, sperimentazioni e proposte segnano ancora la fine di un secolo tra i più fertili per la produzione in versi. Se il culto dell'effimero scoraggia le diagnosi e l'eccesso di stampa esclude le vecchie mappe di percorso, non resta che ripetere, con Montale: "è accaduto/ che tutti ancora parlano/ e il mondo/ da allora è muto"? Per parte sua, questo volume nasce dalla non rassegnazione: con la fiducia che in un presente arrendevole e rassicurante (eppure caotico, complesso) la pratica giocosa della poesia possa offrire un richiamo libero al rigore, alla necessità della scelta. Così, al lettore che voglia orientarsi nell'intrigo di tanti percorsi, si propone non già un itinerario del dato, ma un rendiconto critico del divenire della poesia: percepita nella sua temporalità, attraverso le voci dirette dei testi e dei loro protagonisti.
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