La gioia tranquilla del ricordo. Memorie 1905-1934
Nella storia della generazione che si affacciava ai vent'anni quando il fascismo stabiliva la sua dittatura, che vi si oppose patendo persecuzioni e carcere e più tardi tenne a battesimo l'Italia repubblicana, la vicenda di Manlio Rossi-Doria è insieme tipica e assolutamente individuale. E' tipica la sua giovinezza, perché come tante altre di allora fu resa precocemente adulta dalle rigide prove che il suo antifascismo le impose; è tipica la sua vicenda di antifascista, dalla prima, spontanea opposizione al regime all'adesione al partito comunista, all'attività clandestina e al carcere. Ma in pari tempo non assomiglia a nessuna perché Rossi-Doria compì, giovanissimo, una sua particolare scelta, quella di spendere il proprio impegno per il mondo agrario e il Mezzogiorno, e alla politica in senso stretto preferì, ogni volta che gli fu possibile, la 'politica del mestiere'. Questa autobiografia è la storia di una identità intellettuale che si forma: storia di letture e di 'sodalizi'; ma è anche la testimonianza di un'incrollabile passione civile.
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