Dopo l'Unione Sovietica. La perestroika e il problema delle nazionalità
Prevedere oggi quale sarà il destino dell'Unione Sovietica, sottoposta a diverse e contrastanti tensioni - perestroika, crisi economica, tentativi di transiozione verso un'economia di mercato, conflitti interetnici - è assai difficile. E' però evidente che se il collasso economico ha indebolito lo status di superpotenza dell'URSS, l'esplosione dei movimenti nazionalisti e separatisti sta minacciando la sopravvivenza stessa dell'Unione Sovietica. Per comprendere gli sviluppi che hanno portato all'attuale situazione di crisi, Zaslavsky analizza i principi e la prassi che sono stati alla base della tradizionale politica sovietica nei confronti delle nazionalità e fa vedere come si sia potuto "conciliare" la costruzione di uno stato ipercentralizzato con il riconoscimento di una pluralità di etnie. Descrive poi la rottura di quell'equilibrio con Gorbaciov e l'avvio della perestrojka, illustrando le caratteristiche e gli interessi confliggenti delle attuali tre grosse divisioni nazionalistiche: il separatismo delle repubbliche baltiche, l'eterofobia delle regioni musulmane, il nazionalismo russo delle popolazioni slave. Quale sarà l'esito finale del conflitto? Il mantenimento degli attuali confini (come risultato di un revival neostalinista o, all'opposto, di una completa democratizzazione), la totale disintegrazione dell'Unione in una dozzina o più di stato sovrani o, forse, il suo parziale smembramento in un numero limitato di repubbliche nazionali, legate al resto della federazione da meri vincoli economici?
Momentaneamente non ordinabile