I maghi ignari. Thomas e Heinrich Mann
Il controverso e intricato rapporto tra Thomas e Heinrich Mann, a tratti idealizzato, a tratti morboso e conflittuale, offre a Joachim Fest la materia per un'attenta anatomia di tale contrasto irrisolto, tragedia della fraternità mai chiarita fino in fondo. Un lacerante e ambivalente 'rifiuto dell'altro', sorta di crisi adolescenziale recuperata e trasferita nel rapporto tra fratelli, lascia intravedere, in un terreno pericoloso e confinante con la teoria del 'Doppelganger' formulata da Otto Rank, un mai concluso 'Bildungsroman', una biografia come viaggio per stazioni verso una conoscenza superiore di sé e del mondo. Thomas, individualista nordico-protestante, Heinrich, socialista latino-cattolico: antitetici in campo spirituale, artistico e politico, prigionieri di una reciproca invidiosa amministrazione, nel lavoro della scrittura si rivelano fratelli al di là della biografia e di quella antinomia esistenziale che, disperatamente perseguita, aveva costruito la cifra del loro rapporto.
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