Il nuovo contratto collettivo dei dirigenti dell'ente locale. Problemi e casi pratici

Il nuovo contratto collettivo nazionale per l'area della dirigenza del comparto regioni-autonomie locali 1998-2001, introduce alcune novità:- la risoluzione consensuale del contratto a tempo indeterminato del dirigente, con eventuale erogazione di un'indennità supplementare sino ad importo pari a ventiquattro mensilità;- un'ampia autonomia dell'ente locale in ordine all'eventuale incremento del finanziamento del fondo destinato alla retribuzione di posizione e di risultato;- l'aumento del valore minimo e del valore massimo dell'indennità di posizione con sostanziale liberalizzazione, o quasi, di quest'ultimo tetto;- la necessaria correlazione tra indennità di risultato e compensi professionali per redazione di progetti di opere e lavori pubblici e di strumenti di pianificazione e di quelli previsti per gli avvocati comunali e provinciali;- l'obbligatoria istituzione del comitato o collegio dei garanti;- l'individuazione, per gli enti con meno di cinque dirigenti a tempo indeterminato, della contrattazione decentrata integrativa a livello territoriale, e non di singolo ente, con trasferimento, in caso di mancata istituzione di detto livello, delle materie riservate alla contrattazione, alla concertazione;- una composizione della delegazione di parte pubblica abilitata alla contrattazione decentrata solo ed esclusivamente tecnica;- la previsione di un 'budget' minimo obbligatorio da destinarsi alla formazione del personale con qualifica dirigenziale;- la previsione di un'indennità di trasferimento del dirigente e connesso rimborso spese, in caso di trasferimento di sede.E' a queste e ad altre tematiche che è didicato il volume che è corredato di alcuni schemi di atti, e che rappresenta quindi un utile strumento di agile consultazione per chi opera nelle autonomie locali.