Le scritture contabili e il controllo del reddito di impresa
La tenuta di regolari scritture contabili era, nello spirito della riforma tributaria, una sorta di presidio a favore del contribuente, necessario per evitare forme di discrezionalità nel controllo del reddito d'impresa da parte dell'amministrazione finanziaria. Questo lavoro vuole indagare sulla tenuta e sulla funzione delle scritture contabili, o per meglio dire, dei sistemi contabili, e sui rapporti fra le regole di determinazione e i metodi di accertamento del reddito d'impresa. Si è cercato - in particolare - di definire la nozione di "inattendibilità" delle scritture contabili, nella sua accezione originaria e secondo quanto elaborato dalla giurisprudenza della Cassazione, che ha incorporato in questa concetto anche quello di antieconomicità e di irragionevolezza del risultato desumibile dai dati contabili, aprendo così la strada ad accertamenti di carattere induttivo anche a fronte di contabilità formalmente regolari. Anche il legislatore ha fortemente ridotto la "funzione di garanzia" delle scritture contabili, soprattutto per le piccole e medie imprese, dove al controllo contabile si è affiancata una tipologia di accertamento basata su dati "matematico-statistici", quali sono gli studi di settore, senza peraltro ridurre gli obblighi formali e gli adempimenti a carico del contribuente.
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