La modifica unilaterale del contratto
L'autore raccoglie tutti i contributi relativi all'emersione dell'importanza di trattare con sistematicità il fenomeno del cd Jus variandi. L'importanza si può far risalire alla fine degli anni 80 in occasione delle innovazioni legislative sulla trasparenza bancaria, ma proseguì con la recente introduzione delle discipline di derivazione comunitaria che hanno regolato la fattispecie in rapporti caratterizzati da uno squilibrio delle posizioni, quali i contratti conclusi tra professionisti e consumatori, i contratti di viaggio, e i contratti di subfornitura industriale (per quanto riguarda i contratti d'impresa). In particolare, proprio l'introduzione di una disciplina sulle clausole abusive nei contratti con i consumatori ha introdotto nel nostro tessuto normativo alcune previsioni di rilievo sul cd Jus variandi. La modifica unilaterale del contratto pare l'ennesimo riflesso dell'involuzione del contratto verso forme non dialogiche: la compressione della volontà individuale che verrebbe così finalizzata alle esigenze dell'impresa e della produzione al fine di consentire una gestione dell'affare secondo standard di efficienza e rapidità. Ancora, l'autore affronta anche un altro humus originario dell'istituto ovvero la necessità e la durata di assicurare al contraente in caso di sopravvenienze, strumenti flessibili di conservazione dell'affare, alternativi alla risoluzione del contratto.
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