Tabula picta. Aspetti giuridici del lavoro pittorico in Roma antica
Gli aspetti giuridici del lavoro pittorico in Roma antica, da quando se ne hanno notizie sino all'età giustinianeobizantina, sono approfonditi dall'autrice sulla base di ogni documentazione disponibile, in particolare papirologica, nonché con ampia analisi della letteratura risalente in merito alla Glossa medioevale, in specie con puntuale critica rispetto alla più recente dottrina romanistica. Peculiare originalità della ricerca è costituita dal valutare le dispute dogmatiche, svoltesi sul tema tra i giureconsulti classici, non disgiunte dalla considerazione, oltreché delle condizioni sociali e giuridiche degli operatori della pittura nel corso del tempo, anche della prassi, tenendo conto delle varie forme di tecniche e organizzazione del lavoro pittorico nonché di ogni elemento del materiale utilizzato con il relativo suo prezzo in rapporto al costo del lavoro e alla sua possibile fornitura da parte del committente ovvero del pittore. Quanto alle controversie giurisprudenziali circa la spettanza della proprietà della pittura su tavola altrui, si sarebbe pervenuti in età classica a ritenere che la regola generale per cui superposita inferioribus cedunt non si applicasse, diversamente dal caso di scriptura a causa del costo del suo valore rispetto a quello del supporto, alla pictura costituente ipotesi di congiunzione di accessorio a principale tra distinti elementi senza che vi si vedesse attuata una trasformazione della tabula in una nova species.
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