Le prestazioni lavorative del convivente «more uxorio»
Il lavoro di trae lo spunto da una tavola rotonda dedicata al tema «Famiglia e attività d'impresa», e offre lo spunto per una rivisitazione ed un approfondimento delle opinioni espresse da questo Autore sul tema nel contesto di una fortunata monografia del 1991 dedicata ai regimi patrimoniali della famiglia di fatto, al fine di illustrare i possibili rimedi nei confronti di una situazione su cui il nostro ordinamento ¿ sordo alle sollecitazioni provenienti da tante esperienze straniere ¿ si ostina a non voler organicamente intervenire. Lo studio si articola in quattro parti distinte, corrispondenti ai capitoli in cui si suddivide il libro. Nella prima viene esposta una serie di rimedi «specifici», individuati nell¿impresa familiare, nel lavoro subordinato e parasubordinato, nonché nella società di fatto. La seconda è incentrata sull¿applicazione alle prestazioni lavorative del convivente del rimedio generale (e residuale) costituito dall¿arricchimento ingiustificato. La terza tende ad approfondire questo medesimo profilo limitatamente ai contributi lavorativi (o anche non lavorativi: si pensi alle contribuzioni in denaro) che abbiano determinato uno o più acquisti di beni di un certo valore (il tipico esempio è costituito dalla casa d¿abitazione) in capo al partner. La parte conclusiva individua negli strumenti contrattuali e nelle proposte de iure condendo i rimedi «in prospettiva» per i problemi patrimoniali della convivenza more uxorio, eventualmente anche tra persone del medesimo sesso
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