La letteratura come materia oscura

La letteratura come materia oscura

Cosa hanno in comune Einstein e Joyce? Entrambi hanno cercato di sfidare, con strumenti diversi, il mistero del Senso e del Tutto. Leggere i classici dell’antichità o quelli più moderni, in qualche modo, ci pone di fronte allo stesso tipo di imponderabilità offerto dai misteri che muovono la scienza. Il punto di partenza del libro sta proprio in questo parallelo tra la composizione del linguaggio e quella dell’universo, con i suoi fenomeni singolari, le sue oscurità, le apparenti arbitrarietà. Un testo letterario, qualunque esso sia, e a prescindere dalle intuizioni del suo creatore, dalla sua volontà, e persino dalle condizioni in cui vede la luce, sarebbe lettera morta se non esistesse un lettore che lo fa vivere. Ma anche nella scienza, in particolare nell’interpretazione relazionale della quantistica, accade qualcosa di simile: solo quando gli oggetti interagiscono se ne vedono le proprietà, che non sono da considerare, per così dire, intrinseche alle cose, ma appunto relative, relazionali. Questo ha spinto l’autore ad applicare alla ricezione dei testi letterari alcuni concetti propri della teoria dei quanti e altri derivanti dallo studio dell’universo. Perché «come per la scienza, anche in letteratura soltanto di fronte all’oscuro sa sprigionarsi l’immaginazione».
Disponibile in 5 giorni lavorativi Ordina libro

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

1984. Ediz. integrale
1984. Ediz. integrale

George Orwell
Fantasmi e ombre. Roma, James Joyce e Giordano Bruno
Fantasmi e ombre. Roma, James Joyce e Gi...

Enrico Terrinoni, Vittorio Giacopini
Invidia
Invidia

Muriel Spark, Enrico Terrinoni, E. Terrinoni